Descrizione
Il nome originario della strada romana non è noto, ma si ritiene che essa facesse parte di un antico itinerario che, partendo da Velletri (e quindi dalla Via Appia), si divideva nei pressi di Torre del Padiglione per poi raggiungere i centri costieri di Anzio e Astura, in corrispondenza dell’attuale territorio di Nettuno. Secondo gli studi, questo tracciato era già in uso alla fine del II secolo a.C., anche se il basolato oggi visibile è frutto di rifacimenti in epoca imperiale.
All’epoca romana, il percorso giungeva ad Antium – che corrisponde all’attuale Nettuno – dove si raccordava con la viabilità locale e con la Via Severiana. Testimonianze di viaggiatori medievali indicano che la strada era ancora in buone condizioni nel Medioevo. Secondo alcune cronache, persino Riccardo Cuor di Leone, re d’Inghilterra, transitò su questa via il 27 agosto 1155, diretto al porto di Terracina in occasione della Terza Crociata.
Il tracciato è rimasto in uso fino all’età moderna: l’attuale Via della Selciatella ne ricalca in parte l’andamento. Lungo l’antico percorso furono costruite diverse torri di avvistamento, come la Torre del Padiglione, probabilmente edificate su strutture romane preesistenti, con funzione difensiva contro le incursioni saracene.
Il recupero archeologico di questa strada rappresenta un esempio emblematico: per molto tempo si era pensato che i pochi basoli visibili tra le radici dei pini fossero tutto ciò che restava di un’opera ormai distrutta dal tempo. In realtà, grazie alla determinazione degli archeologi, è stata riportata alla luce – a maggiore profondità – una delle testimonianze meglio conservate dell’ingegneria stradale romana.