Sono passati 33 anni dalla strage di via D’Amelio a Palermo in cui persero la vita Paolo Borsellino e cinque agenti della sua scorta. Paolo Borsellino, aveva 52 anni ed era procuratore aggiunto a Palermo, il suo lavoro contro la mafia, portato avanti insieme a Giovanni Falcone ha fatto la storia del nostro Paese.
A morire con lui gli agenti di scorta Agostino Catalano, 43 anni, Vincenzo Li Muli, 22, Walter Eddie Cosina, 30, Claudio Traina, 26, ed Emanuela Loi, 24, la prima donna della polizia a essere uccisa in servizio alla cui memoria il Comune di Nettuno ha dedicato un Istituto superiore.
Si salvò un agente, Antonio Vullo, che nel momento in cui venne azionata la bomba stava andando a parcheggiare in fondo alla via una delle auto della scorta.
La strage di via D’Amelio è stato un fatto indelebile nella storia italiana e la memoria di Borsellino e Falcone è riuscita nell'impresa di unire le forze buone del nostro Paese per lottare con maggiore forza contro le associazioni criminali.
Gli assassini e i loro mandanti sono stati arrestati e condannati ma nella lotta contro le mafie è necessario sempre tenere la guardia alta.
In questo giorno di memoria, non possiamo non esprimere riconoscenza per chi, al servizio dello Stato e della legalità, ha perso la vita per portare avanti valori di giustizia.
Le vite di Paolo Borsellino e di Giovanni Falcone sono una testimonianza immortale di dedizione e senso del dovere.
Entrambi i magistrati sono stati protagonisti di una commossa cerimonia organizzata a maggio dall'Amministrazione comunale. Oggi il Comune di Nettuno ha deposto una corona al Parco Falcone e Borsellino, in ricordo del valore assoluto di questi due uomini che tutti noi dobbiamo onorare ogni giorno con dei comportamenti di civiltà, giustizia, legalità.
Il Sindaco di Nettuno
Nicola Burrini